Neoplasie infiltranti della mammella

 

B. Di Paolo

 

 

Le neoplasie infiltranti della mammella originano dalla componente epiteliale,dei dotti e dei lobuli e dalla componente stromale che la costituiscono.

Esistono anche neoplasie miste derivanti da entrambe le componenti e localizzazioni,nella mammella,di patologie sistemiche (malattie linfoproliferative) e di neoplasie che hanno origine in altri organi.

I tumori più frequenti sono i carcinomi infiltranti.

Si intende per carcinoma infiltrante una neoplasia che prevede il superamento della membrana basale da parte delle cellule neoplastiche epiteliali che infiltrano il tessuto connettivo.

La classificazione si basa sugli aspetti morfologici e sul grado di differenziazione.

Gli istotipi più frequenti sono:

Carcinoma duttale,carcinoma lobulare,carcinoma tubulare,carcinoma papillare, carcinoma midollare,carcinoma mucinoso (colloide),carcinoma infiammatorio e malattia di Paget del capezzolo.

Il grado di differenziazione è basato sul sistema di Nottingham che prende in considerazione il numero dei tubuli, il pleomorfismo nucleare e l'attivita' mitotica della neoplasia, stabilendo tre gradi di differenziazione: ben differenziato, moderatamente differenziato e scarsamente differenziato.

Il tipo istologico può essere correlato ad una prognosi diversa,ma i fattori prognostici pù importanti sono: il grado di differenziazione,l'espressione dei recettori,l'indice di proliferazione cellulare e l'espressione dello stato her-2.

I recettori ormonali,estrogeni e progesterone,sono valutati dal patologo sulla base dell'intensità di colorazione e sulla diffusione (focale o diffusa) e vengono espressi in termini di  percentuale.

I fattori di crescita sono rappresentati  dall'indice di proliferazione cellulare Ki67 (%) che è importante e necessario per selezionare pazienti a rischio più elevato di ripresa della malattia.

Se tale indice è inferiore a 5 % diventa un fattore prognostico favorevole,

se è superiore a 14 % indica una prognosi peggiore e la necessità di trattare la paziente con un protocollo terapeutico più aggressivo.

La presenza dell'espressione del gene her-2 viene valutata mediante colorazione immunoistochimica ,mentre l'amplificazione genica attraverso l'indagine molecolare (FISH) Dai risultati che ne derivano dipende il trattamento delle neoplasie e la prognosi.

In conclusione la refertazione del carcinoma mammario deve comprendere:

la classificazione del carcinoma,il grado istologico,il grado nucleare,la grandezza del tumore,la componente infiltrante e in situ,il sottotipo del carcinoma in situ,la multifocalità, la permeazione vascolare,la necrosi,la reazione fibrosa,la distanza dei margini di resezione,i recettori ormonali e i fattori di crescita.

 

 

Dott.ssa Barbara Di Paolo

U.O.C. Anatomia e Istologia Patologica

Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini