TELEMEDICINA: esperienze cliniche

 

Prof Sergio Pillon

Direttore UOSD Telemedicina - A.O. San Camillo-Forlanini, Roma

 

 

Nella medicina e nella chirurgia una frase è sempre stata sulla bocca di chi ascoltava dotte relazioni su nuove esperienze, nuove tecniche: “D’accordo ma Tu, caro collega, quanti pazienti hai visto/operato con questa nuova tecnica, questo nuovo farmaco?  Che risultai hai avuto? Lo hai paragonato con quanto abbiamo fatto finora?”

La tecnologia ha illuso che le cose siano diverse, per cui si va sui giornali con grandi progetti di telemedicina, ma a questi progetti quasi mai seguono risultati significativi

 

Mi occupo di tre settori principali da molti anni: la telemedicina nel programma nazionale di ricerche in Antartide, le ricerche dalla base dell’Everest, sono consigliere anziano (per esperienza nel consiglio di amministrazione) nel CIRM, centro internazionale radio medico.

Verranno presentate le esperienze e soprattutto quello che abbiamo imparato da ciascuno di questi settori, esperienza di cui stiamo facendo tesoro per impostare i servizi in Telemedicina dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini

 

In sintesi possiamo dividere l’esperienza in emergenze e consulenze, con tempi, modalità di effettuazione e costi completamente differenti, ma un unico asse portante: bisogna inserire la  tecnologia di tutti i giorni negli atti medici, non cercare di convincere medici e pazienti ad utilizzare apparecchi che non hanno mai visto!

 

La tecnologia si adatta all’atto medico e non viceversa, non servono per fare telemedicina grandi muscoli tecnologici, ma medici intelligenti che conoscano bene la loro specialità e capiscano come migliorare il servizio usando le nuove tecnologie che oggi tutti abbiamo nella maggior parte delle case. Internet, web, windows, apple, fotocamere digitali, cellulari, SMS, posta elettronica sono le parole chiave, utilizzate per fare dermatologia, angiologia, cadiologia, pneumologia, psichiatria, riabilitazione ecc..