Biblioteca dell'Accademia Lancisiana

 

Notizie storiche sulla biblioteca

 

 

 

In questa felice ed a lungo auspicata circostanza che vede finalmente conclusi i lavori di restauro e catalogazione dei volumi custoditi nelle sale dell’Accademia Lancisiana, sembra opportuno ricostruire, per quanto possibile, una breve storia di questa importante biblioteca.

La parte più consistente del fondo librario proviene dall’Ospedale di Santa Maria della Consolazione che cessò di esistere alla fine degli anni ’30. Quella collezione era appartenuta al prof. Antonio Biagi, primario chirurgo presso quel nosocomio, il quale, alla sua morte avvenuta alla fine del ‘700, lasciò in eredità all’ospedale la sua biblioteca ed una rendita che permettesse di mantenere un bibliotecario e di acquistare annualmente nuovi libri per accrescere la biblioteca stessa.

Negli anni successivi altri tre primari della Consolazione, Antonio Marinucci, Andrea Belli e Vincenzo Sartori, lasciarono in eredità all’ospedale le loro proprietà bibliografiche. Questi legati, insieme con le nuove acquisizioni rese possibili dalle rendite del Biagi, arricchirono sempre più il patrimonio bibliografico.

Nel 1882 il Deputato Pietro Pericoli, che era stato nominato Amministratore dell’Ospedale, costatata la disponibilità di una somma di denaro derivante dai frutti dell’eredità del Biagi, fece compilare un inventario dei libri, acquistò le più importanti e recenti pubblicazioni in campo medico, completò le opere incomplete e fece rilegare tutte quelle che ne avevano bisogno.

 

Inoltre commissionò la realizzazione di una grande libreria lignea di splendida fattura che si trova oggi, opportunamente adattata, nei locali dell’Accademia Lancisiana. Sopra la predetta scaffalatura, dove ancora si trovano, il Pericoli fece porre i busti, modellati in terracotta, di dieci fra i più celebri chirurghi ed anatomici del passato: Ippocrate, Galeno, Valsalva, Morgagni, Falloppio, Cesalpino, Fabricio di Acquapendente, Malpighi, Vesalio, Aselli.

A seguito della legge del giugno 1896 l’Ospedale della Consolazione confluì nel Pio Istituto di S. Spirito ed OO.RR. di Roma, ente appena costituito per riordinare, coordinare e far sviluppare i servizi ospedalieri a Roma.

L’Accademia Lancisiana, dopo la rifondazione del 1927, trovò sede presso l’Ospedale della Consolazione che le concesse alcuni locali per lo svolgimento della sua attività.

Nel 1935 l’Accademia chiese alla Presidenza degli Ospedali Riuniti che le venisse ceduta in uso la biblioteca. La richiesta fu accolta e, con lettera n. 17500 del 27 giugno 1935, il patrimonio bibliografico della Consolazione e le librerie passarono sotto la tutela dell’Accademia Lancisiana.

Da quel momento l’Accademia assunse un bibliotecario per la cura e la gestione dei libri e per assicurare il funzionamento di una sala di lettura e ogni anno destinò e spese una parte cospicua del suo bilancio in acquisizione di libri e riviste scientifiche che andarono ad arricchire la biblioteca.

All’inizio degli anni ’40 il Pio Istituto di S. Spirito destinò all’Accademia i locali al piano terra del Palazzo del Commendatore in Borgo S. Spirito. L’Accademia tornò così nella sua primitiva sede portando con sé la biblioteca nella quale in seguito confluì anche parte della biblioteca dell’ospedale di S. Spirito ed altri lasciti e donazioni da parte di Accademici e Soci.

Al momento della sua fondazione, la biblioteca della Consolazione comprendeva poco più di 2000 libri, dei quali è conservato un catalogo manoscritto datato 1883. Nel 1894 il dott. Luigi Gualdi, Medico Dirigente dell’Ospedale e Custode della Biblioteca, curò la compilazione di un altro catalogo dei volumi in formato Staderini. In seguito il fondo librario si arricchì notevolmente ma, col passare del tempo e, soprattutto per scarsità di risorse finanziarie, non ne fu più curata la catalogazione e i libri, a causa della mancanza di spazio, vennero ammucchiati in doppia e anche in tripla fila nei grandi scaffali dove poi rimasero inutilizzati.

In anni più recenti la necessità di restaurare, catalogare e collocare degnamente i libri, è stato un pensiero costante per l’Accademia Lancisiana.

Il progetto però non è mai stato realizzabile con le risorse economiche di questa istituzione, il cui bilancio è appena sufficiente per lo svolgimento dell’attività scientifica istituzionale.

Nell’ottobre del 1999 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la legge 513, ha destinato dei fondi ad interventi straordinari nel settore dei beni culturali. Per effetto di questa legge, l’Accademia ha chiesto ed ottenuto, soprattutto per l'interessamento dell'Accademico prof. Michelino de Medici il quale ha seguito con appassionata costanza tutti i successivi lavori, attraverso l’Ufficio Centrale per Beni Librari, un considerevole finanziamento finalizzato alla completa ristrutturazione della biblioteca.

Nel mese di luglio 2001 sono iniziati i lavori con la spolveratura ed il censimento conservativo dei volumi. L’inventariazione ha comportato l’assegnazione di 9500 numeri; non sono state ancora inventariate, per ragioni tecniche, le riviste che, si stima, consistano in 2000-2500 pezzi; sono presenti inoltre, in numero limitato, incisioni e manoscritti, sia in fogli singoli sia in volumi.

L’inventario ha evidenziato un fondo librario di grande valore che comprende volumi del ‘500, ‘600, ‘700, ‘800 e ‘900 quasi tutti di argomento medico o scientifico. Per quanto attiene l’argomento trattato, predominano in campo medico le opere che riguardano ostetricia e ginecologia seguite da quelle che trattano le malattie veneree e della pelle, quindi le opere di patologia medica e tecnica chirurgica, di traumatologia ed ortopedia, di fisica e di chimica. In numero ragguardevole opere di farmacologia e di farmacopea.

Sono, in definitiva, presenti volumi riguardanti tutte le varie specializzazioni mediche ma, sicuramente, gli argomenti citati sono in numero predominante. Sono altresì presenti, anche se in numero limitato, opere non mediche ma letterarie, filosofiche, devozionali e giuridiche.

Il volume più antico registrato è un’opera di medicina in edizione del 1521.

L’alto pregio della collezione consiste non solo nella specializzazione delle opere che la compongono, ma nella rarità e qualità di molte edizioni impreziosite, spesso, da incisioni calcografiche e silografiche, da stampe in litografia e cromolitografia e da belle legature coeve.

Lo stato di conservazione, ad un’approfondita analisi, è risultato precario per circa 3500 volumi che necessitano di un intervento di restauro.

Oltre al restauro della antica libreria lignea che fu dell’Ospedale della Consolazione, è stata realizzata una nuova grande libreria che, sul modello di quella antica, riveste ora completamente la sala della Presidenza.

I volumi sono stati collocati degnamente nelle scaffalature e catalogati secondo lo standard SBN. Questa fase ha richiesto parecchio tempo perché la catalogazione dei libri antichi presenta caratteri di particolare difficoltà ed è stata affidata a persone altamente specializzate.

L’obiettivo prefissato è quello di rendere fruibile all’utenza esterna il patrimonio librario dell’Accademia e quindi fornire tutti quei servizi che sono propri di una moderna biblioteca e di costituire, col tempo, un polo informatico che raccolga il catalogo logico e gli elementi di localizzazione delle opere custodite nelle biblioteche d’Istituzioni comunque collegate al mondo della medicina.

In tale ambito, l’Accademia Lancisiana sta prendendo contatto con le più importanti Istituzioni nazionali ed internazionali per un progetto di collaborazione volto a convogliare sinergia ed informazioni per la realizzazione di una base dati interconnessa, che potrebbe costituire un importante e qualificato punto di riferimento per studiosi e ricercatori. Un effetto indotto particolarmente qualificante che il progetto sottende è la realizzazione di un censimento del patrimonio culturale tematico, per la conoscenza, tutela e valorizzazione della memoria storica nell’ambito della scienza medica.

A cura di Chiara Abruzzini

 

  

 

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